La Scuola di Teatro si prefigge il compito di creare un processo di apertura, accendere fuochi nell’allievo, creare un circuito virtuoso tra lui e il maestro.
“Non scegli un mestiere soltanto per vivere la tua vita […], scegli un mestiere perché devi avere una certa attitudine umana nel breve spazio di tempo tra la vita e la morte, ed è meglio esserne coscienti. […] C’è un modo per iniziarti alla pratica, un modo per praticare e un modo per avvalerti della pratica, per essere non soltanto un attore, ma un uomo: per giustificare cioè la tua esistenza.”
( Louis Jouvet).
Il programma si articola in queste aree:
ESPERIENZA
- rinnovare il “sentire”, l’esperienza (sia dell’attore che dello spettatore), attraverso una continua reinvenzione linguistica e tecnica;
- restituire all’arte la sua funzione di esperienza condivisa da una comunità, attraverso la sua funzione trasformativa;
RAPPRESENTAZIONE
- rappresentare una nuova realtà che muta continuamente e non è più rappresentabile con i canoni naturalistici
- non-rinunciare al compito di rappresentare un ordine del mondo, da scoprire sotto la pelle del visibile;
PERCEZIONE
- modificare il modo abituale, ordinario, di percepire e rappresentare il mondo, per poter cogliere piani diversi (e più profondi) della realtà;
- azzerare degli elementi saturati dalla cultura moderna;
LIBERTA’ (in alternativa FUGA)
- criticare l’ordine dato, convenzionale e normalizzante, attraverso un processo di frantumazione delle forme, che mira a cogliere gli elementi comuni e profondi dell’esperienza;
- liberare la personalità dell’attore dalle abitudini psicologiche e corporee, attraverso un apprendimento negativo teso al decondizionamento, al superamento dei propri confini psico-fisici: via per recuperare la spontaneità e la dimensione creativa;
AUTENTICITA’
- produrre, mediante procedimenti sperimentali nei “laboratori”, fenomeni e stati più autentici e intensi di quelli naturali:
“Per esserci teatro la vita deve essere presente in modo più forte” dice Peter Brook
- un teatro come luogo di verità, luogo protetto dove poter smontare il proprio io e attingere alle risorse più extra-ordinarie e misteriose dell’individuo.
(da “Teatro come tecnologia del sé “ di Michele Cavallo)
Il programma formativo prevede due appuntamenti settimanali, lunedì e mercoledì da ottobre a maggio:
dalle 20:45 alle 23.00
Per informazioni e iscrizioni
segreteria@anacoleti.org
+39 3355750907
oppure, compila questo form