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In casa con Claude

“In casa, con Claude” del drammaturgo canadese René-Daniel Dubois fu scritto durante l’ottobre del 1984 a New York ed ebbe il suo debutto il 13 novembre 1985 al Théâtre de Quat’sous a Montréal.
Dalla sua incandescente materia il regista Jean Beaudin trasse un film che fu presentato al Festival di Cannes nel 1992.

 

È stato commesso un omicidio, questo sappiamo. Ci troviamo in uno in uno spazio antinaturalistico nel quale campeggia un grande specchio, strumento di tortura e lucente confessionale per la psiche tormentata dell’assassino; è in atto un duello psicologico fra un giovane uomo ed il poliziotto che lo interroga.
È una società immobile, anonima e persecutoria, nei panni del poliziotto senza nome, a ricercare il movente del crimine commesso, a tentare di ricomporre i frammenti di una dura realtà umana cui la ferinità del gesto di uccidere vieta di abitare accanto a chi la ignora volutamente. Che non sa nemmeno che cosa tormenta e anima i suoi incubi più profondi. Che non vuole sapere che ogni uomo uccide ciò che ama.