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Gran Consiglio

Un viaggio nella mente complessa di un leader politico – ammirato persino da Winston Churchill che arrivò a definirlo “il più grande legislatore vivente” –  che voleva diventare il re d’Europa ed è finito per esserne il giullare.

24 luglio 1943 – Il Gran Consiglio del Fascismo si riunisce per discutere la deposizione di Benito Mussolini. Rinchiuso all’interno del suo studio di Palazzo Venezia, il Duce ricorda come il destino lo ha condotto,  partendo da umili origini ad essere il capo supremo dell’Italia.  Un’incredibile parabola che avrebbe ispirato l’ascesa al potere di Adolf Hitler e trascinato un uomo che si credeva un genio alla totale disfatta militare, risultando, agli occhi di tutto il mondo, un ridicolo clown, Il ritratto di un uomo autoritario e determinato, ma anche sentimentale e profondamente umano, che si rivela, intimamente, nel suo momento di maggiore vulnerabilità.
 

Mussolini che riflette sulla sua vita e carriera politica può sembrare un tema abbastanza pesante ma Tom Corradini ha creato un ritratto di un clown affascinante. Come ci si potrebbe aspettare Mussolini è vanesio, autoritario, e ridicolo, ma è anche sentimentale, intimorito, e risentito. E’ un Mussolini visto da una prospettiva inconsueta. Si tratta di una rappresentazione satirica che ha spessore. Questo ritratto riflette certamente un’immagine del Duce come clown, in linea con la propaganda degli Alleati, ma è anche il ritratto di un uomo – comico, aggressivo, folle, e narcisista. Uno spettacolo eccellente e una splendida performance.

Michael Calcott – Praga Fringe Festival