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Gioco di Specchi

Con GIOCO DI SPECCHI, Massini entra nelle pieghe di un capolavoro immortale della letteratura mondiale, il Don Chischiotte di Cervantes, per regalarci una storia sospesa tra realtà e sogno. Un irresistibile duello teatrale fra due figure leggendarie, quella di Don Chisciotte e di Sancho Panza, alle prese con il segreto dell’esistenza e le domande che attanagliano ogni essere umano nel suo misterioso e meraviglioso viaggio sulla terra.
Un incubo strano apre questo duello teatrale fra don Chisciotte e Sancho Panza. E’ un incubo che parla di morte, di un albero e di un’alba. Nasce da qui, da questo presagio, il terrore di come occupare una notte che potrebbe essere l’ultima. Irrimediabilmente. Forse le ultime ore si potrebbero riempire litigando. O forse chiarendo chi si è davvero. O forse, ancora, togliendo dalle reciproche scarpe i sassi di un’esistenza fitta di dubbi. E ignorare così il conto alla rovescia di un sole che quando nascerà potrebbe spegnere ogni cosa. Sospesi fra Beckett e due clown, i nostri due leggendari figuri erranti d’una Spagna inquieta si aprono l’uno all’altro, camminando in bilico sul precipizio della vita. Solo l’alba, all’ombra di un albero nefasto, darà il suo verdetto.
In bilico fra drammatica comicità e comica tragicità, il meraviglioso dialogo concepito da Massini ci porta nei meandri più oscuri e profondi dell’anima di due piccoli grandi uomini, ci accompagna nei territori più intimi del sentire umano, fra i rovi e gli sterpi delle nostre esistenze continuamente alla ricerca di sole, di luce, di infinito.
Agli attori è richiesto di ingaggiare un vero e proprio “corpo e corpo” con una partitura che non lascia scampo, che pretende una tensione e una temperatura emotiva costanti. E a rendere ancora più forte e inedita l’operazione, testo e messinscena giocano sull’inversione dei ruoli dei protagonisti, che di sera in sera si avvicendano nell’interpretazione dei due personaggi, in un GIOCO DI SPECCHI.

“…la messinscena in pieno stile brechtiano è coinvolgente e insieme convincente, la scrittura pungente e ritmata da rintocchi elettronici e luci soffuse che si riflettono nello spazio metateatrale che separa la notte dal giorno, la morte dalla veglia in uno spazio scenico spoglio ma efficace dove giacciono un piccolo cavallo a dondolo, un’armatura e una scacchiera.
La storia, infatti, rimane costantemente dentro il gioco: ogni scoperta per il pubblico è un fardello e l’istinto è quello di fare chiarezza sul perché l’uomo è fatto cosi male da volersi sempre superare.
Massini, fedele a Brecht, applica al teatro il principio che ciò che conta non è solo interpretare il mondo, ma trasformarlo come il suo Don Chisciotte e Sancho fino a confondersi.
Il dramma e la comicità si alternano magistralmente nell’interpretazione attenta e mimica di Marco Brinzi e Ciro Masella che ne cura anche abilmente la regia. Tutto è collaudato alla perfezione lasciando l’attenzione del pubblico sospesa tra il sogno e la realtà perché non esiste via d’uscita dalla morte se non attraverso i sogni. Nonostante la poesia non si tramuti in emozione, la tensione rimane, la storia si fa seguire fino in fondo richiamando uno scroscio di sentiti applausi.”

Vittorio Sacco, Corriere Spettacolo

SPETTACOLO DELLA RASSEGNA “CONCENTRICA”
Ingresso agevolato: intero € 10,00 – ridotto (*) € 8,00
(*) under 20 e studenti universitari – over 65
Gli abbonati e i sostenitori della Stagione “Praesentia” 2015/2016 hanno diritto al biglietto ridotto.