Al di là dell’impegno rituale, dell’appuntamento abitudinario, la fine del pranzo della domenica a casa dei genitori lascia sempre una routinaria malinconia. È un bruciore nostalgico che si conficca tra la digestione e la successiva fame, un che di psicologico e biologico, e più i ruoli genitori-figli si invertono, più sembra acuirsi con insistenza. Mariano Dammacco e Serena Balivo hanno portato in scena questo umore e hanno saputo vedere la morte attraverso il teatro. Approccio che può sembrare tautologico ma in realtà lo è di rado. Dei tendaggi bianchi, leggeri, chiusi sul proscenio appiattiscono e riducono lo spazio in cui è collocato un tavolino di legno con sopra qualche bicchiere, una bottiglia e delle noccioline sparse, dietro i tendaggi sembra di intravedere una profondità che riflette questi essenziali oggetti. In scena Balivo è ricurva sul tavolino; masticando con posa storta e nevrotica, agita le mani e la testa, il suono di Marcello Gori è ipnotico e cresce di volume.
Indossando degli eleganti abiti signorili, una parrucca di capelli bianchi, orecchini, anelli alle mani, Balivo è all’apparenza una signora anziana e parla da anziana. Il suo ruolo però è scisso: nel corpo della madre e nella voce della figlia che racconta il suo punto di vista sul pranzo a casa dei genitori ultranovantenni: l’arrivo, le portate, il dolce, la musica, il commiato. Scorre tutta una vita, i tendaggi diventano un paesaggio colorato che muta col variare dello spettro di luci e, mentre Balivo percorre quello spazio bidimensionale avanti e indietro, nella familiarità dei gesti si palesano i discorsi sulla morte dei genitori e i pensieri della figlia: è la consapevolezza di dover lasciare andare, è quella bambolina poggiata sul tavolino che l’anziana /figlia colpisce fino a far cadere. La platea singhiozza, per le risate ma anche per le lacrime che iniziano a scorrere discrete nel buio.
(L.Medri)
Serena Balivo, attrice teatrale, classe 1985, è laureata con lode in “Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo” con l’indirizzo “Ideazione e produzione teatrale, drammaturgica, musicale e per lo spettacolo”, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Comincia il suo percorso di studi intorno al lavoro dell’attore a 15 anni frequentando numerosi laboratori teatrali. In una di queste esperienze di formazione, a 21 anni, nel 2007, incontra Mariano Dammacco con il quale comincia a collaborare con continuità fino a creare un sodalizio artistico fondando, nel 2009, la Piccola Compagnia Dammacco. Per la compagnia è attrice negli spettacoli “L’ultima notte di Antonio”, “Esilio”) ed è attrice e co-autrice dello spettacolo “L’inferno e la fanciulla”. È vincitrice del Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2011 sezione monologhi per il primo studio de “L’inferno e la fanciulla”.
Nel 2016 è seconda classificata al Premio UBU nella categoria “Nuovo attore o attrice (under 35)”.
Nel 2017 vince il Premio UBU nella categoria “Nuova attrice o performer (under 35)”.
Con la Piccola Compagnia Dammacco è finalista al Premio Rete Critica e con lo spettacolo “Esilio” è vincitrice del Premio Last Seen, del Premio Museo Cervi e finalista al Premio Cassino Off.
Mariano Dammacco, autore, attore, regista e pedagogo teatrale. È autore di spettacoli premiati a livello nazionale quali “Sonia la rossa” Premio ETI/Scenario, “Amleto e la statale 16” Premio ETI/Vetrine, “Alma Rosè”, studio Premio ETI/Scenario, “Dialoghi con le piante” segnalato al Premio Ubu, “L’ultima notte di Antonio” Premio nazionale di drammaturgia “Il centro del discorso”, “L’inferno e la fanciulla”, primo studio Premio Giovani Realtà del Teatro. I suoi spettacoli sono stati e sono presenti nei più prestigiosi festival di teatro italiani e non solo: Santarcangelo dei Teatri, Festival di Volterra, Inequilibrio Festival di Castiglioncello, Vie. Scena contemporanea Festival, Castel dei Mondi, Primavera dei Teatri, Festival delle Colline Torinesi, Contemporanei Scenari Festival, Asti Teatro, Il giardino delle Esperidi, Torino Fringe Festival, Crucifixus. Festival di Primavera, L’opera galleggiante Festival, PAN Festival di Liptovsky Mikulas (SK), FIT Festival di Lugano (CH).
Ha curato la regia di due opere: Così fan tutte di Mozart e Don Pasquale di Donizetti, entrambe per la produzione del Circuito Lirico Lombardo.
Ha collaborato con artisti quali Gabriele Vacis, Alessandro Baricco, Goffredo Fofi, Angela Malfitano, Maurizio Viani, Renata Molinari, con la compagnia catalana La fura dels baus, con Maria Paiato, Lella Costa, Silvio Castiglioni e altri ancora.
BIGLIETTERIA
Intero € 15,00
Ridotto € 12,00 (dedicato over 65, under 25, universitari, docenti, possessori abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta, tesserati FAI, abbonati alle stagioni teatrali curate da Fondazione Piemonte dal Vivo)