Una stanza completamente oscurata. Al centro un tavolo rotondo abbastanza grande per sederci intorno quindici persone. Il tavolo è coperto da una stoffa nera. Luce e buio si alternano. La voce della donna, seduta con noi al tavolo, ci arriva attraverso le cuffie. La donna sembra apparire e sparire. È come se fosse lì con noi, ci tiene la mano, ma sembra venire da un altro posto.
Parla di sé ma parla di tutti noi. Parte da immagini fissate per sempre nel ricordo e nella memoria. Ci racconta il suo rapporto con il teatro.
Che cosa è il teatro? Forse la casa misteriosa lassù nella nebbia, forse l’unico posto che conosciamo per domandare ai morti e fare in modo che qualcuno risponda.
Il teatro è il luogo dove le attività umane si interrompono, dove si crea un vuoto sulla mappa e dove si crea un vuoto, lì acquattato, c’è sempre qualcosa di nascosto pronto a riprendere il proprio posto. Il teatro è stare in un altro posto. Pensare da un’altra posizione, Spostare lo sguardo dall’esterno.
Tempo e spazio sembrano sospesi. Il buio ci invita a vedere quello che non può essere visto. Non crea altre realtà ma insinuandosi nella dimensione del quotidiano deforma il conosciuto, il familiare rendendolo ignoto e perturbante. Un al di là interiore, psico-patologico.
In La casa misteriosa lassù nella nebbia, gli elementi di partenza una sorta di non dichiarata seduta spiritica, a cui lo spettatore partecipa, sembrano rispecchiare in modo sempre più deciso le tensioni e le ansie di una società in cui l’individuo sembra perdersi alla ricerca della definizione di un sé non più immediatamente riconoscibile. È così che l’esperienza destabilizzante dell’extra-ordinario dà vita a un’immagine seducente del reale.
Fondata a Roma nel 1978 da Renato Cuocolo IRAA Theatre si è trasferita a Melbourne nel 1988 dove ha realizzato prima unaserie di quattro trilogie (Theatre of Images, A Vision of the Void, The Trilogy of Water, The Exile Trilogy). A partire dal 2000 presenta Interior Sites Project che dura ancora oggi ed è composto da 13 spettacoli differenti. Con questo progetto la compagnia riceve importanti riconoscimenti internazionali e una grande attenzione critica. Interior Sites Project è presentato in
ventisei nazioni di quattro continenti. La Cuocolo/Bosetti diventa la principale compagnia australiana d’innovazione ed è nominata Flag Company dall’Australia Council e da Arts Victoria. Il Sydney Morning Herald la definisce come “la punta di diamante della performance contemporanea australiana”. Dal 2012 apre una sede anche in Italia, a Vercelli, dove con il contributo dell’Australia Council ed alcuni dei principali festival teatrali italiani presenta una serie di lavori nuovi e di repertorio.
Gli ultimi lavori della compagnia sono stati presentati con successo e interesse critico in numerosi Festival, tra cui ricordiamo:
Wiener Festwochen, Adelaide International Festival (2 edizioni), Melbourne International Arts Festival (4 edizioni), Sydney Olympic Art Festival (2 edizioni), Olinda Milano (5 edizioni), Contemporanea Teatro Metastasio Prato (8 edizioni), Festival delle Colline Torino Creazione Contemporanea (11 edizioni), A Teatro nelle Case Ariette (6 edizioni), Teatro della Tosse Genova Capitale Europea della Cultura, Teatro Eliseo Roma, Es.Terni, Festival Internazionale di Andria, Contemporary Theatre San Diego, Lincoln Centre New York, Cite’ Paris, Calais Le Channel Scène Nationale, Goteborgs Dans & Teater Festival (2
edizioni), Waseda International Centre Tokyo, Funaro Pistoia (2 edizioni), Le Vie dei Festival Roma, Vie (ERT), Fondazione Merz.
Vincitori di numerosi premi tra cui Unesco Awards (USA) Green Room Award, MO Award, Premio Cavour (Australia) e nel 2015 del Premio Hystrio (Italia) come miglior compagnia di innovazione, i loro spettacoli sono allestiti spesso in spazi non teatrali, case ed hotel dove vivono, o strade, gallerie d’arte, sempre esponendo lo spazio intimo e domestico allo sguardo dello spettatore-ospite alla ricerca di un’impossibile, illecita geografia dell’intimità.
Basandosi sulla rielaborazione di elementi presi dalla loro vita, Cuocolo/Bosetti costruiscono una serie di spettacoli in cui realtà e finzione si sovrappongono. Il loro lavoro mette in discussione la separazione tradizionale tra attore e personaggio. È un invito a riconsiderare i limiti tra performance e realtà, tra arte e vita, finzione e autobiografia. I loro allestimenti non sono mai scenografie ma trappole per la realtà.
BIGLIETTERIA
Biglietto Unico € 15,00
Non sono previste riduzioni